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Rap

Top 3 album rap del 2019

Il 2019 è quasi giunto al termine, è arrivato il momento di tirare su le somme, e capire quale sono realmente i migliori tre album usciti quest’anno….

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Il 2019 è giunto al termine, è stato un anno pieno di uscite musicali molto interessanti, e la maggior parte non mi hanno deluso affatto. Finalmente sono usciti album di rapper che aspettavamo da secoli, tipo il nuovo album di Marracash il più atteso dell’anno, oppure l’amato “Machete Mixtape 4”, che nel bene o nel male è stato un bel disco, oppure “Uomo!” di Mondo Marcio album più sottovalutato da tutti insieme a “Libertà” di Rocco Hunt. Poi sono usciti album di rapper che minimamente ci aspettavamo come quello di Tha supreme, “Re mida” di Lazza album che mi ha fatto rivalutare Lazza, non solo a me ma a molte altre persone, oppure l’album di Vegas Jones. Insomma questo anno è stato ricco di uscite musicali, piuttosto interessanti, ma ovviamente come in ogni anno bisogna tirare le somme e capire quale tra i tanti album di quest’anno è degno di poter entrare nella top 3 dei migliori album del 2019, anno che tra l’altro chiude anche un decegno, 10 anni (dal 2010 al 2020) ricchi anzi ricchissimi di musica rap ma non solo, ricchi di novità, come la trap che prima in Italia non era molto conosciuta, anzi quasi sconosciuta, e soprattutto 10 anni che ci hanno fatto capire chi dominerà la nuova scena rap e e aggiungerei anche trap. Ma oggi non sono qui per tirare le somme ci questo decennio, ma solamente di quest’anno, oggi vi elencherò quelli che per me sono i Top 3 album del 2019, che ormai è giunto al termine. Prima di passare all’articolo in se, vi ricordo di seguirmi sulla pagina principale di Instagram ovvero @forza_rap in modo tale da rimanere sempre aggiornati su tutto, e in più vi auguro un buon anno nel caso non dovessi scrivere un nuovo articolo ?, ma bando alle ciance, iniziamo.

  1. Persona di Marracash

È sempre difficile fare una top 3, ma sicuramente l’album che merita di stare al primo posto è “Persona” di Marracash, forse è un bel po’ scontato come primo posto, poiché prima dell’uscita effettiva del disco già si sapeva chi avrebbe dominato il primo posto, pero ragazzi cari non possiamo dire che Persona non merita di stare al primo posto, o almeno per me il primo posto è assicurato. Questo è l’album più atteso del 2019, avevamo delle aspettative altissime per questo album e non sono state minimamente deluse, o per lo meno per me .A ogni brano è legata una parte del corpo al suo interno troviamo quindici pezzi: denti, scheletro, cervello, sangue, fegato, polmoni, pelle, ego, muscoli, organi genitali, nervi, cuore, anima, occhi e stomaco. È un disco densissimo di suoni e significati, un viaggio di musicalità alla scoperta della propria identità di Marracash, questo album rappresenta i 3 anni passati di Marracash, a tratti alti (quando incontra la famosa ragazza che lo ha fatto impazzire) e a tratti bassi anzi bassissimi (quando capisce effettivamente che la ragazza con cui si sta frequentando è pazza nel vero senso della parola) l’album è stato scritto in tre mesi, e da come ne parla Fabio sembra esser stato scritto in 10 anni. All’interno dell’album sono presenti nove featuring: Coez, Cosmo, Guè Pequeno, Luchè, Madame, Mahmood, Massimo Pericolo, Sfera Ebbasta, tha Supreme. ALll’interno del disco passiamo da canzoni come “Appartengo” un pezzo se possiamo definirlo intimo, passando a pezzi come “Non sono Marra” un pezzo al quanto simpatico ma comunque strutturato bene, poi troviamo il pezzo più “ascoltato” e poserato del disco ovvero Crudelia, il singolo dove Fabio parla di questa relazione che lo ha profondamente ferito, cosi tanto damdover andare da uno psicologo, per guarire allontanarsi da questa donna, che da come descritta da Marra tutto sembra tranne che una donna o nello specifico un essere vivente, poi ce mi motivo pezzo “Greta Thunberg”, in cui si alternano provocazione e fame di trasformazione, è una gioia per le orecchie. Insomma questo album è lonanissimo da quello a cui noi siamo stati abituati al ascoltare in questa annata, è un album che ha del potenziale e tutt’ora lo stiamo notando, un album che non basta ascoltarlo una volta per capirlo e farselo piacere, ma più volte per comprenderlo e dire “Cazzo questo si che è un album”. Insomma Fabio con questo album si è mostrato all’altezza di tutta la scena rap, lo possiamo definire il King effettivo del rap. In “Poco di buono” canta “ci cago sul trono”. Ma rimane il re. 

Dopo che lo ascolti dici: “Holy shit, come fa a costare come gli altri, che c’ha solo hit?”.

2. Re Mida di Lazza

Lazza, la promessa del rap italiano, l’erede di Salmo molto probabilmente. Ha studiato al conservatorio è indovinate è riuscito ad esplodere, sopratutto grazie al suo ultimo capolavoro, che mi è riuscito a far cambiare idea su di lui, infatti prima Lazza non mi faceva impazzire, per carità non ho mai detto che non sapesse rappare, ma non mi faceva dire “Cazzo sei l’erede della scena big” ascoltando Re mida, invece mi sono dovuta ricredere, da quando è uscito non l’ho smesso di ascoltare (anche se Spotify mi dice il contrario?) per non parlare della versione di Re mida al pianoforte, una bomba, perché è riuscito a collegare quello che è un testo rap alla musicalità del pianoforte, con un risultato al dir poco strabiliante, in piu le basi di “Re Mida” mostrano un certo orecchio per i dettagli, hanno una varietà che non sempre s’incontra nel rap. Lazza appartiene in tutto è per tutto alla nuova scuola, ma da come rappa sembra appartenere alla vecchia, forse perché ha molte conoscenze nella vecchia scuola, fatto sta che ha un modo tutto suo di rappare. In Re mida  usa gli incastri, il tono da tamarro e il filtro di Auto-Tune, melodie ,ma non solo, Dal punto di vista degli argomenti dei testi, Lazza fa quello che fanno tutti: distribuisce frecciate , piazza qualche scemenza, si vanta dei suoi soldi, delle puttane che riesce a conquistare, degli orologi di lusso, ma la tecnica con cui scrive non ce l’ha nessuno. Nel disco troviamo 7 feat, ognuno a suo modo diverso, insomma “Re Mida” ha rappresentato un ulteriore step nel percorso di maturazione di Lazza, rafforzandolo dal punto di vista del seguito e ribadendo l’innegabile capacità dell’artista milanese di fare rap. Insomma Lazza è l’artista dell’anno, e anche l’album non è da meno.

Non sarai uomo finché non hai pianto e finché non sai chiedere scusa

3. Aletheia di Izi

Un altro album molto e dico molto, e lo ripeto ancora ascoltato e apprezzato da me èstato quello di Izi, un altro artista che ha del potenziale, ma in pochi lo capiscono. Dai tempi di Pizzicato ho capito che Izi aveva del potenziale, e da sempre l’ho seguito e supportato. Con Aletheia ha dimostrato di esser all’altezza di molti trapper, anche se non parla di soldi, puttane, droghe… con questo album sembrava finalmente arrivato il suo momento, dall’enorme boom che aveva avuto fin dall’inizio, ma purtroppo è durato poco, e questo mi rincuora molto. Anche il titolo ha un profondo significato, infatti Aletheia (ἀλήθεια) è una parola greca tradotta come “verità”, “rivelazione”, “dischiudimento”, in più questo album è una lezione di maturità per questa scuola, è un lavoro difficile, che si svela dopo numerosi e attenti ascolti e acquista spessore se inteso come un nuovo passo all’interno del percorso tanto di Izi musicista quanto, o forse soprattutto, di Diego, l’arte di Izi si è sempre fondata su una multiformità, ma è in Aletheia che essa esplode manifestandosi su più livelli, e lo notiamo ascoltandolo traccia dopo traccia, a contraddistinguere Izi sin dagli esordi, e a differenziarlo dagli altri artisti della scena, sono stati un flow unico, strascicato, ed un coraggioso uso della metrica e in Aletheia troviamo tutto questo. Dopo aver esplorato atmosfere cupe e oscure in “Pizzicato”, in “Aletheia” Izi decide di dedicarsi maggiormente all’esplorazione di se stesso tramite le liriche, senza trascurare alcuna sfaccettature. Aletheia” è la riprova che per Izi l’importante è scavare in profondità con la musica, senza distogliere mai lo sguardo. Diego è la migliore penna italiano della musica trap o rap, interpretatela come volete, e questo album ne è la prova.

Il più grande errore è credere che l’uomo abbia un’unità permanente / Un uomo non è mai uno, continuamente egli cambia / Raramente rimane identico, anche per una sola mezz’ora”. 

Beh fatemi sapere quali sono per voi i top 3 album del 2019 ?? 🙂

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